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Ci vuole coraggio per dirlo... - Poemas de Claudio Valerio Gaetani



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Categoría: Poemas de Amor
Ci vuole coraggio per dirlo...
Poema publicado el 19 de Marzo de 2014

Tra parentesi: (non sono stato io a dirlo).

Si deve dire tra virgolette: “Chi lo dissi?”

A forza d’ingoiarci le parole abbiamo tanta nausea.

Un giorno, domani, chissà dopo,

leggerai questi versi.

Un giorno, chissà domani,

non riconoscerò il tuo volto.

A forza d’ingoiarmi le parole ho tanta nausea.

Un giorno, chissà dopo,

leggerai i miei versi.

Ieri, ti portai nei miei sogni,

oggi, ti ricordo perché non esisti.

Un giorno, forse dopo,

leggerai i miei versi.

Ieri, ti trovai nei miei sogni,

e ricordai il tuo nome.

Indelebile, eterno...

Un giorno, chissà dopo,

incontrerai i miei versi.

Non sono un’uomo e sono un’uomo,

un’uomo, solo,

con la sua nausea,

con il suo dolore

e la sola vergogna

di essere un’uomo

con l’amarezza di quattro decimi di secolo.

Io non sono un’uomo...

Un giorno, chissà dopo,

incontrerai i miei versi.

Prima, l’amarezza parlava

dalle bocche centenarie.

Oggi, l’amarezza parla

dalla mia bocca di otto lustri.

Un giorno, chissà dopo,

incontrerò i tuoi occhi.

Ieri, gli incontrai nei miei sogni.

Ieri, scopri il tuo nome nei miei sogni.

Un giorno, forse dopo,

scriverai il mio tra i tuoi sogni.

Quello che più mi da fastidio,

è questa nausea,

questo cancro nei miei quattro decimi di secolo.

Sono l’uomo dell’astio

e della miseria dell’atomo benedetto.

E non sono un’uomo

Non sono un’uomo e sono un’uomo,

un’uomo, solo,

con la sua nausea, con il suo dolore

e la sola vergogna di essere un uomo

con l’amarezza di quattro decimi di secolo.

Ieri, mi azzardai a dirlo,

azzardai a sognarlo.

E oggi, sognai il tuo volto,

trovai il tuo nome,

le sette lettere del tuo nome,

si disegnarono nella mia mente.

Esisti?

A mala pena tra sonno e veglia

si muovono le mie labbra impietrite.

Chi sei?

Sono qui cercando me stesso,

raschiando le porte del mio petto,

sono qui per sapere se ancora vivo,

vergognandomi di non saper morire.

Ieri, ti vidi nei miei sogni,

e scopri il tuo nome,

Un giorno, domani, chissà dopo,

incontrerò i tuoi occhi.

Ci sarai?

Mi vergogno di non saper morire,

per ritornare al sogno.

Un giorno, domani, chissà dopo,

morirò in un letto,

soltanto per incontrare il tuo volto...


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